Settore alimentare: i pro e i contro di un investimento nel mercato
23/09/2022 By Giuliano Franceschini Non attivi

Settore alimentare: i pro e i contro di un investimento nel mercato

Il settore alimentare è uno dei più forti e consolidati. Basta pensare alla pandemia e di come in questi anni molti settori che credevamo inaffondabili sono stati travolti dalla crisi, la maggior parte, tranne quello alimentare.

Durante gli ultimi anni, infatti, il settore alimentare ha continuato la sua crescita nonostante tutto, in particolare la GDO che nel 2020 ha visto crescere il suo fatturato del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 (puoi approfondire qui).

Il settore alimentare non è tutto uguale

A questo punto bisognerà fare un piccolo passo indietro. Non possiamo fare di tutta l’erba un fascio se lo stesso settore alimentare, in realtà, è diviso in più sotto categorie:

  • Ho.Re.Ca (ristorazione, alberghi, bar),
  • Catering,
  • Alimentare e Dolciario,
  • Tabacchi,
  • Vini e bevande,
  • Distribuzione automatica

Questa differenziazione è importante da conoscere se si vuole investire nel settore alimentare, come anche conoscere la curva che sta prendendo.

Negli ultimi anni, infatti, le scelte dei clienti finali stanno facendo prendere una curva differente al settore alimentare. Basti pensare a come vengano prediletti più i produttori locali a discapito dell’esportazione o come i piccoli commercianti stiano tornando a respirare nel momento in cui la GDO non è più la scelta più “comoda” a volte.

Detto questo, però, ribadiamo come la grande distribuzione organizzata sia un settore in forte crescita e per questo investire nel settore alimentare può essere una buona scelta.

Come investire nel settore alimentare

Secondo l’stat, il settore agroalimentare rappresenta il 12% del PIL nazionale e si fa promotore del Made in Italy in tutto il mondo. La sua filiera conta circa 56.750 aziende con un fatturato di 140 miliardi di euro.

Questi dati rendono palese come la scelta di investire nel settore sia giusta e intuitiva. Ma come farlo?

Una delle figure più importanti a cui affidarsi nel momento in cui scegliamo di investire nel settore agroalimentare è quella dell’agente di commercio. Sarebbe impensabile, infatti, costruire un business plan e non avere chi venderà il nostro prodotto.

Esistono delle figure di agenti di commercio specializzate nel settore alimentare che hanno una consolidata rete di vendita e che possono, così, aiutare l’azienda che vuole investire a posizionarsi nel mercato.

Ecco che quindi, ricade la scelta su una figura professionale che sia in grado di elevare l’azienda all’interno del settore e posizionarla nella giusta fetta di mercato.

Il modo più facile e ottimale per avere un agente di commercio specializzato è quella di affidarsi ad aziende che si occupano di ricercare e selezionare il professionista più adatto alle tue esigenze.

Questo mercato offre molte possibilità.

Navigando on line e seguendo le recensioni trovate, vi segnaliamo l’azienda Agentscout che può fare questo lavoro per te, permettendoti di risparmiare tempo e denaro nella ricerca del candidato.

Settori dell’agroalimentare dove investire

A causa della pandemia da Covid-19 nel 2020, il complesso del comparto agroalimentare (che comprende agricoltura, silvicoltura e pesca e industria alimentare) ha registrato, per la prima volta dal 2016, una diminuzione del valore aggiunto (-1,2% a prezzi correnti e -4% in volume).

Nel primo semestre del 2022 si è varificata una crescita di produzione di cereali e latte in particol modo.

In crescita sono risultati i volumi produttivi di avena e orzo (rispettivamente +1,9% e +1,7%). Si conferma il trend positivo del mais (+8,1% in volume), riconducibile al ruolo sempre più importante di tale coltura in ambito zootecnico, che ha spinto al rialzo la crescita complessiva della produzione zootecnica non alimentare costituita essenzialmente dai mangimi (+3,8% volume e +0,9% valore). Positivo è stato anche l’andamento della produzione di latte. Ad un inizio d’anno caratterizzato da un’eccedenza di produzione (con conseguente caduta dei prezzi), ha fatto seguito un periodo di ripresa dei consumi, alimentata soprattutto dalla domanda interna: il volume della produzione è così aumentato complessivamente del 2,7% mentre sul fronte dei prezzi si è verificata una diminuzione dell’1,5%. In tenuta i volumi dei prodotti zootecnici alimentari grazie a una buona richiesta sul mercato interno.

Modesto aumento dei prezzi dei prodotti agricoli

Sul fronte dei prezzi, il 2020 ha visto una crescita complessiva dello 0,9% dei prezzi dei prodotti agricoli, come sintesi di un aumento dei prezzi di frutta (+9,4%), prodotti delle coltivazioni industriali (+7,3%), coltivazioni floricole (+6,5%), cereali (+4,8%), ortaggi (+2,9%) e legumi (+1,8%) e di una diminuzione dei prezzi di olio di oliva (-9,4%), coltivazioni foraggere (-4,2%), carni animali (-3,7%) e vino (-1,5%).

Possiamo affermare che il settore agro-alimentare è sempre un buon investimento, anche alla luce degli avvenimenti finora accaduti nel 2022.